In genere, per ottenere tutto questo vengono ridotti, fra i vari componenti dell’alimento, i grassi e gli zuccheri, e talvolta l’alcool. Per mantenere sapore e consistenza spesso si aggiungono vari tipi di additivi, e talvolta, per compensare la sottrazione di una parte dei nutrienti, si aggiungono fibre alimentari non digeribili come la cellulosa o si operano delle sostituzioni mirate dei grassi (con proteine vegetali o amidi modificati) o del saccarosio (con edulcoloranti ipocalorici o acalorici, ossia privi di calorie).
Innanzitutto, è vero che questi prodotti consentono un risparmio delle calorie introdotte, ma il margine non è molto ampio, e quindi non è possibile usarli liberamente: essi possono essere utili solo se impiegati al posto di prodotti analoghi “normali” ma sempre entro quantità ben calcolate, nell’ambito di una dieta ben programmata e definita nel suo complesso. Inoltre, molti di loro, pur essendo “alleggeriti”, apportano comunque una discreta quantità di calorie. Pertanto, bisogna fare attenzione perché i prodotti “senza qualcosa” non solo non risolvono automaticamente il problema degli eccessi di calorie introdotte, ma spesso sono anche peggiorati dal punto di vista del profilo nutrizionale.
Quindi, non c’è nulla di male nell’utilizzare qualche prodotto “alleggerito” se si desidera dimagrire senza però rinunciare a certi sapori oppure a certi sfizi gratificanti, ma deve essere ben chiaro che utilizzare prodotti light non è né necessario né sufficiente per perdere peso.